Assunto di base: fare la
spesa è vissuto spesso come un dovere, giornaliero o settimanale, ma
dovrebbe diventare un piacere e, soprattutto, è inevitabilmente un
momento di scelta consapevole: noi consumatori abbiamo tra le mani un
grande strumento decisionale, che è il carrellone del supermercato,
e occorre dunque utilizzarlo al meglio: le nostre scelte vengono
costantemente monitorate dalla grande distribuzione, se faremo scelte
virtuose con costanza le industrie alimentari dovranno adeguarsi…pena
il tradimento con altre marche! E dunque, basta alle spese frettolose
e a carrelli riempiti di corsa, basta offerte “imperdibili”,
prodotti “naturali” e altre amenità di questo genere..
Qualche regola può essere utile.
Per prima cosa, per
quanto ovvio possa sembrare il consiglio, occorre fare la spesa
quando abbiamo un po’ di tempo a disposizione, diciamo un paio di
ore almeno! Ciò ci consentirà di girare per i corridoi con calma,
avremo il tempo per leggere le etichette dei prodotti che utilizziamo
abitualmente (argomento questo per un prossimo post!) e per
confrontarle con quelle di analoghi prodotti di altre marche; ciò ci
consentirà, in spese successive, di andare a colpo sicuro su alcuni
prodotti, magari “esplorando” altre etichette!
Qualche regola può essere utile.
Mercato del Capo (Palermo) |
Come ormai assodato da
tanti studi, anche di fisiologia della nutrizione, occorre andare a
fare la spesa a stomaco pieno: se abbiamo fame tendiamo a comprare
più cose, e soprattutto più cibi “spazzatura”, merendine, snack
che in altro momento non avremmo neanche degnato di uno sguardo!
Occorre avere la “lista”
della spesa con sé: sarebbe meglio farla con calma a casa, magari da
tutti i componenti della famiglia man mano che la dispensa si svuota;
per quelli di noi più precisi, è utile differenziare i prodotti
alimentari dagli altri, in modo da non dimenticare nulla nel
passaggio tra i vari scaffali.
Nella scelta dei
prodotto, ricordarsi sempre di dare un’occhiata alla “marca
commerciale”, quella del marchio del supermercato in cui ci
troviamo: spesso sono di ottima qualità e non hanno nulla da
invidiare agli equivalenti griffati e dunque più costosi.
Buona norma è iniziare
la spesa sempre dal reparto più lontano: normalmente, infatti, i
primi prodotti all’ingresso sono quelli meno utili, dunque la
strategia di vendita prevede che, aggirandoci per il supermercato
alla ricerca del prodotto indispensabile (zucchero, sale) si allunga
la permanenza del cliente tra gli scaffali con conseguente maggiore
probabilità di acquistare altri prodotti!!! Per esempio, ci avete
fatto caso che in genere i corridoi che portano alle casse, e dove
dunque si procede a passo d’uomo, in fila coi carrelli, sono quelli
degli snack, dei dolciumi, delle caramelle, ecc.ecc.: chi di noi ha
bambini al seguito, magari “dentro” il carrello, sa che è
impossibile che essi resistano al richiamo e dunque è impossibile
uscire senza avere acquistato almeno una di queste “schifezzine”!!!
Anche questa è strategia di vendita!
Mercato del Capo (Palermo) |
Cerchiamo di non farci
incantare dai 3x2, dalle tessere punti, ecc.ecc.: scegliamo con
metodo, solo prodotti veramente convenienti e che utilizziamo
abitualmente, faremo così la scorta approfittando dell’offerta.
Altro “giochino” del
gestore per incentivare le vendite: fornire il cliente di carrelli
sempre più grandi, che magari resteranno semivuoti alla fine del
giro: non importa! Con la lista della spesa in mano, sapremo di non
avere dimenticato nulla!
Consigli al volo
- riduciamo l’acquisto dei cibi precotti: costano sempre parecchio di più, al costo delle materie prime, che spesso è minimo, si somma quello della preparazione, del confezionamento, talvolta la surgelazione, oltre al marketing che sta dietro a questi prodotti, spesso di marca;
- no agli alimenti già porzionati: costano sempre di più, anche il 100% o il 200% in più! Dunque cerchiamo di evitare la pancetta già a cubetti, il burro in monoporzioni, i salumi e i formaggi in vaschetta (magari al banco costano la metà!);
- approfittare delle offerte sui prodotti a lunga scadenza: pasta, riso, caffè, tonno ecc. durano anni: iniziamo ad abituarci a comprali solo quando sono in offerta, e teniamone sempre una piccola scorta in dispensa;
- invece per la frutta e la verdura occorre compare solo quella che serve: sono prodotti facilmente deperibili, rischiamo di dover buttare quella in eccesso e allora addio risparmio dell’offerta!
Renata Lanzino