Ci sono dei luoghi a cui ci si affeziona, da cui non ti separeresti mai e che in qualche modo avranno sempre un posticino importante nella scatola dei ricordi...
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La tonnara di Scopello e i suggestivi faraglioni |
A mare ci sono nata, cresciuta e ci vivo e mi auguro di potere continuare ad abitare lontana dalla città e dai suoi rumori, e di poter ascoltare il rumore del mare ogni volta che ne ho bisogno. La Sicilia è ricca di ogni cosa: dai paesaggi mozzafiato di montagna a quelli che fondendosi formano un armonioso contrasto terra e mare. Nonostante le città più o meno grandi e più o meno caotiche, appena fuori dalle loro periferie, è possibile comunque trovare ancora natura selvaggia è il caso della riserva naturale di Capo Gallo ad esempio. Oppure a circa 1 oretta di macchina da Palermo nella provincia di Trapani si può visitare la prima riserva naturale Siciliana e cioè lo Zingaro. Non abbiamo resistito alla giornata assolata che ci tentava e così siamo scappati via e in meno di niente eravamo già giunti a destinazione.
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I faraglioni
La riserva dello Zingaro, su cui doveva sorgere una strada che collegava il paese di San Vito a quello di Scopello, è uno dei nostri fiori all'occhiello: il paesaggio toglie il fiato e in questo periodo passeggiare per i suoi sentieri è davvero molto piacevole. Tipica della zona è la palma nana con cui si creano meravigliosi oggetti intrecciati, la mia bisnonna e la mia nonna sapevano intrecciare le fibre vegetali, ma quando ero piccola io avevano già smesso perchè le scope, ad esempio, si compravano già belle e pronte, ma ne custodiamo gelosamente ancora qualche esemplare. Dopo la scarpinata abbiamo fatto un salto alle terme Segestane e vi assicuro che qualche ora di relax alle terme ci stava a pennello. Tappa obbligata è la cassatella rifocillante a Castellammare del Golfo da cui si passa obbligatoriamente per rimettersi in autostrada...per cui il ricordino dolce da portare a Palermo ormai è diventato un'istituzione, le cassatelle sono dolci tipici della zona del trapanese costituiti da una soffice sfoglia fritta che racchiude al suo interno ricotta e cioccolato.
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La tonnara di Scopello |
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Il buonissimo pane cunzatu |
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Il mare della Tonnara |
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Riserva naturale dello Zingaro |
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Dentro la riserva dello Zingaro |
E' primavera, ma il caldo di questi giorni mi ha ricordato l'estate, improvvisamente un bel giorno svegliandomi non ho sentito la necessità di dover mettere il felpone. In questo periodo, come ogni anno, faccio e rifaccio più volte la minestra di primavera che fondamentalmente deve contenere i baccelli e preferibilmente deve essere verde. In questo caso ho usato sia fave e piselli che ho lessato in acqua bollente e salata e tenuto da parte. Nella stessa acqua in ebollizione ho cotto i baccelli e successivamente qualche foglia di cardella, una verdure amara spontanea simile ai cavolicelli, sostituibile con la cicoria o altra erba spontanea tipica delle vostre parti. ho messo foglie di cardella e baccelli in un bicchiere e frullato con il frullatore ad immersione aggiungendo acqua e olio, sale e passato al setaccio la crema scartando così le fibre. Ho filtrato l'acqua di cottura delle verdure che ho usato come brodo per la cottura del riso.
Ho fatto un soffritto con la brunoise di una piccola cipolla in olio evo, aggiunto riso Rosa Marchetti, tostato e aggiunto il brodo, tenete il vostro riso abbastanza stretto perchè un paio di minuti prima del termine della cottura dovrete aggiungere il passato di baccelli e i pisellini e le fave precedentemente lessate. Ho aggiustao di sale e pepe, aggiunto dell'olio a fuoco spento e menta tagliata a chiffonade, Nient'altro...nessuna pesata da fare, soltanto buon appetito!!!!
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