sabato 22 giugno 2013

Clafoutis di ciliegie e albicocche



L'estate arriva all'improvviso, eppure sino a qualche giorno fa sembrava proprio non dovesse giungere, qui nel profondo sud ci siamo quasi sentiti abbandonati all'autunno ... fin quando, come da calendario, una settimana fa circa  non è esplosa la bella e calda stagione. In questo sabato assolato, me ne sto tranquilla in montagna dai miei genitori dopo una settimana piena di cose da fare, così tra la lezione che ho dovuto preparare e un fratello appena tornato per qualche giorno da Roma, mi spalmo sui divani lasciandomi cullare dal venticello che fortunatamente qui in montagna non manca mai. 


Come al solito manco da un po', ma questo non vuol dire che io non abbia pensato al mio blog...ho anche cucinato a casa e fatto le foto, ma spesso il tempo di mettermi a scrivere manca e lo faccio praticamente soltanto per lavoro , sto al pc davvero pochissimo il tempo di scrivere le ricette per la lezione e inviare la mail....PUNTO. Poi capita come in questi giorni che mi assale la voglia di sistemare le foto fatte, di scrivere l'articoletto per honest cooking, di scrivere qualcosa sul blog, di cucinare...di fotografare, di sistemare il set e tutto il resto...e ogni volta spero che questo mio desiderio rimanga costante nel tempo....anche se......chi può dirlo, è difficile per un cuoco poter reggere il suo lavoro e portarselo anche a casa :-) in più il mio essere cuoca-insegnante-cuoca prevede molti spostamenti da un posto ad un altro spesso senza neanche una pausa tra il lavoro e la lezione oppure tra il lavoro mattutino e quello serale ovviamente in ristoranti diversi...per cui per equilibrare il tutto evito di accendere i fuochi in casa così da potermi depurare da tutta questa confusione...ma riuscirò a sopravvivere ai miei ritmi folli!!!!!



Clafoutis di frutti estivi :
4 uova
70 g zucchero
330g panna
35 g di farina 00
1/2 bacca di vaniglia
400 g di frutti estivi(albicocche, ciliegie,  fragole, pesche, prugne)
zucchero a velo
Riscaldare il forno a 150°. In una bowl mescolare le uova allo zucchero, aggiungere i semi della bacca e la panna, versare la panna e poi la farina setaciata mescolando con una frusta. Sistemare la frutta su un piatto da forno oppure in cocottine monporzione e versarvi sopra il composto. Cuocere il tutto a 150° per 40 minuti circa diminuire il tempo se si tratta delle monoporzioni. Spolverare con zucchero a velo prima di servire.

venerdì 19 aprile 2013

Un carrello pieno di...consigli pratici per una spesa attenta


Assunto di base: fare la spesa è vissuto spesso come un dovere, giornaliero o settimanale, ma dovrebbe diventare un piacere e, soprattutto, è inevitabilmente un momento di scelta consapevole: noi consumatori abbiamo tra le mani un grande strumento decisionale, che è il carrellone del supermercato, e occorre dunque utilizzarlo al meglio: le nostre scelte vengono costantemente monitorate dalla grande distribuzione, se faremo scelte virtuose con costanza le industrie alimentari dovranno adeguarsi…pena il tradimento con altre marche! E dunque, basta alle spese frettolose e a carrelli riempiti di corsa, basta offerte “imperdibili”, prodotti “naturali” e altre amenità di questo genere..
Qualche regola può essere utile.
Mercato del Capo (Palermo)
Per prima cosa, per quanto ovvio possa sembrare il consiglio, occorre fare la spesa quando abbiamo un po’ di tempo a disposizione, diciamo un paio di ore almeno! Ciò ci consentirà di girare per i corridoi con calma, avremo il tempo per leggere le etichette dei prodotti che utilizziamo abitualmente (argomento questo per un prossimo post!) e per confrontarle con quelle di analoghi prodotti di altre marche; ciò ci consentirà, in spese successive, di andare a colpo sicuro su alcuni prodotti, magari “esplorando” altre etichette!
Come ormai assodato da tanti studi, anche di fisiologia della nutrizione, occorre andare a fare la spesa a stomaco pieno: se abbiamo fame tendiamo a comprare più cose, e soprattutto più cibi “spazzatura”, merendine, snack che in altro momento non avremmo neanche degnato di uno sguardo!
Occorre avere la “lista” della spesa con sé: sarebbe meglio farla con calma a casa, magari da tutti i componenti della famiglia man mano che la dispensa si svuota; per quelli di noi più precisi, è utile differenziare i prodotti alimentari dagli altri, in modo da non dimenticare nulla nel passaggio tra i vari scaffali.
Nella scelta dei prodotto, ricordarsi sempre di dare un’occhiata alla “marca commerciale”, quella del marchio del supermercato in cui ci troviamo: spesso sono di ottima qualità e non hanno nulla da invidiare agli equivalenti griffati e dunque più costosi.
Buona norma è iniziare la spesa sempre dal reparto più lontano: normalmente, infatti, i primi prodotti all’ingresso sono quelli meno utili, dunque la strategia di vendita prevede che, aggirandoci per il supermercato alla ricerca del prodotto indispensabile (zucchero, sale) si allunga la permanenza del cliente tra gli scaffali con conseguente maggiore probabilità di acquistare altri prodotti!!! Per esempio, ci avete fatto caso che in genere i corridoi che portano alle casse, e dove dunque si procede a passo d’uomo, in fila coi carrelli, sono quelli degli snack, dei dolciumi, delle caramelle, ecc.ecc.: chi di noi ha bambini al seguito, magari “dentro” il carrello, sa che è impossibile che essi resistano al richiamo e dunque è impossibile uscire senza avere acquistato almeno una di queste “schifezzine”!!! Anche questa è strategia di vendita!
Mercato del Capo (Palermo)
Fior di studi sociologici sono alla base del posizionamento dei prodotti all’interno del supermercato: si studiano le luci più accattivanti (in genere “bianche” per le cose “naturali” tipo gli yogurt o comunque i latticini; sul verde e più calde per i reparti di ortofrutta!); all’altezza dei nostri occhi c’è sempre il prodotto in “offerta”, messo lì apposta, quasi “ci chiama”!: noi pensiamo di fare l’affare del giorno, ma invece dobbiamo stare sempre ben attenti a leggere il costo al chilo o al litro di quel prodotto: scopriremo magari che analoghi prodotti accanto costano di meno, ma il gestore ha interesse, in quel momento,a svuotare i magazzini di questo o quel prodotto e non di altri e così si inventa “l’offerta del giorno”; attenzione alle date di scadenza, spesso l’offerta del giorno ha una scadenza prossima a quella di scadenza; attenzione alle confezioni piccole, che costano comunque di più di quelle grandi, confrontiamo sempre i prezzi al chilo o al litro!
Cerchiamo di non farci incantare dai 3x2, dalle tessere punti, ecc.ecc.: scegliamo con metodo, solo prodotti veramente convenienti e che utilizziamo abitualmente, faremo così la scorta approfittando dell’offerta.
Altro “giochino” del gestore per incentivare le vendite: fornire il cliente di carrelli sempre più grandi, che magari resteranno semivuoti alla fine del giro: non importa! Con la lista della spesa in mano, sapremo di non avere dimenticato nulla!
Consigli al volo
  • riduciamo l’acquisto dei cibi precotti: costano sempre parecchio di più, al costo delle materie prime, che spesso è minimo, si somma quello della preparazione, del confezionamento, talvolta la surgelazione, oltre al marketing che sta dietro a questi prodotti, spesso di marca;
  • no agli alimenti già porzionati: costano sempre di più, anche il 100% o il 200% in più! Dunque cerchiamo di evitare la pancetta già a cubetti, il burro in monoporzioni, i salumi e i formaggi in vaschetta (magari al banco costano la metà!);
  • approfittare delle offerte sui prodotti a lunga scadenza: pasta, riso, caffè, tonno ecc. durano anni: iniziamo ad abituarci a comprali solo quando sono in offerta, e teniamone sempre una piccola scorta in dispensa;
  • invece per la frutta e la verdura occorre compare solo quella che serve: sono prodotti facilmente deperibili, rischiamo di dover buttare quella in eccesso e allora addio risparmio dell’offerta!
    Renata Lanzino


lunedì 25 febbraio 2013

Pranzo alle otto si espande con gli interventi della nutrizionista Renata Lanzino




Non c’è alcun dubbio che il buon cibo sia uno dei piaceri della vita; ed è talmente un piacere che, in questa parte del mondo, si esagera e, ad oggi, le persone di peso “normale” sono numericamente tante quante quelle in sovrappeso o obese.
E così spendiamo un mucchio di denari per dimagrire, in pillole, cosmetici, nutrizionisti, chirurghi, ecc; e, come se non bastasse, ci ammaliamo di più di malattie tumorali, cardiache, dismetaboliche (infarti, ictus…): pensate che all’incirca il 40% dei tumori si può prevenire con una corretta alimentazione, e all’incirca nella stessa percentuale si possono prevenire le malattie cardiovascolari e dismetaboliche; inoltre, tumori, malattie cardiovascolari e dismetaboliche, insieme, rappresentano all’incirca l’80% e più delle cause di morte in tutto il mondo, oltre a costringere a terapie lunghe, spesso croniche, molto costose e gravate da effetti collaterali invalidanti.
Può valere la pena, allora, mangiare un po’ meno, ma soprattutto un po’ MEGLIO se, sull’altro piatto della bilancia, mettiamo salute, benessere, miglioramento della qualità e della durata della vita.
Questo equivale a fare PREVENZIONE: credo profondamente nel valore della prevenzione, che si fa anche con una corretta alimentazione ed avendo dei corretti stili di vita; ed una alimentazione corretta dal punto di vista nutrizionale deve esserlo anche dal punto di vista gastronomico!
Ecco spiegato il ruolo della mia collaborazione nel blog di Michela, ottima chef attenta alla qualità delle materie prime, consapevole dell’importanza di un giusto “trattamento” di queste materie prime, con attenzione ai grassi “buoni”, al giusto apporto di oligoelementi, vitamine e fibre, e la giusta attenzione alla bontà del piatto finito, che rallegri il palato, ma anche la vista e l’olfatto!
E così insieme scopriremo che “dieta” non significa monotonia e mortificazione; che è fondamentale imparare a fare la spesa leggendo le etichette di composizione dei cibi che acquistiamo al supermercato; che si può mangiare bene, anche fuori casa, e non ingrassare; e che la magia del cucinare può essere divertente e contagiosa! A presto
Renata Lanzino

giovedì 31 gennaio 2013

Le chiacchiere di Nino


Nonostante sia a casa un po' malaticcia, qualcuno in questi giorni è venuto a trovarmi portando aria di festa e spensieratezza in queste giornate che passano indolenzite come il mio braccio..quel qualcuno è Nino, un ragazzo che l'estate passata ha terminato la scuola del Gambero Rosso di Roma (scuola che ho avuto il  piacere di frequentare anche io, ma ormai un paio di anni fa) e che ha fatto un piccolo stage nel ristorante in cui lavoro. Come vi dicevo qualche post fa, da settembre il gambero rosso ha aperto anche a Palermo ed io tengo delle lezioni di cucina amatoriale (sono attivi al momento soltanto questo genere di corsi), a Nino, che sembra bruciare le tappe, è stato affidato il corso di dolci di carnevale, per cui com'è di giusto e regola è necessario provare delle ricette al fine di poter offrire ai corsisti una formula perfetta sotto ogni aspetto. Così Nino ha deciso di provare i dolcetti sotto la mia attenta supervisione...a fine giornata quello che il giovine è riuscito a produrre in maniera eccellente sono state delle chiacchiere chiacchierosissime, le castagnole seguendo una ricetta di Massari e la palermitanissima pignoccata a cui sono molto legata!!!La pirma ricettina di questo percorso carnevalesco prevede per l'appunto le chiacchiere chiamate in mille altri modo in mille altre parti d'Italia!!!!

Cu mancia fa muddiche su tovagliette greengate

250 g farina 00 rosignoli
100 g vino bianco
30 g zucchero
1 cucchiaino di strutto o burro
1 pizzico di sale
olio di semi di arachidi
molto zucchero a velo
Versare tutti gli ingredienti in una bowl e mescolare energicamente, impastare fin quando l'impasto non risulti omogeneo. Avvolgerlo con la pellicola e lasciare riposare qualche ora in frigo. Versare l'olio in una pentola capiente, le chiacchiere devono essere fritte in olio profondo o come dicono gli inglesi deep fried...e portate la temperatura dell'olio a circa 160°....nel frattempo cominciate a stendere la sfoglia su  un piano infarinato con un mattarello o con la nonna papera e tirate una sfoglia sottile, tagliatene dei cenci e immergeteli nell'olio...lasciate dorare le chiacchiere e trasferitele in un piatto con carta assorbente, una volta fredde cospargetele di zucchero a velo.....

Cu mancia fa muddiche su tovagliette greengate

lunedì 21 gennaio 2013

Baked CheeseQuarkCake


Risale a qualche tempo fa...lo ammetto, ma riguardando le foto mi sono chiesta perchè c'avessi messo tanto a postarlo, e dato che sto cercando di sfruttare al meglio i miei "ritagli" di tempo, ho approfittato del fatto che riguardandola mi fossi fatta prendere dall'entusiasmo e proporvi questo baked cheesecake. Lo so che le fragole non sono di stagione, ma ovviamente possiamo sostituirle con qualsiasi altro frutto invernale :-( oppure con dei frutti di bosco o fragole surgelate :-) sicuramente più vispe... esteticamente parlando...

per la base:
150 g biscotti digestive
50g burro sciolto
frullare i biscotti in un cutter , versare le briciole in una bowl e aggiungere il burro. Versare l'impasto all'interno di una tortiera o anello  e mettere in freezer a freddare.

per il cheesequark:
250 g quark
150 g formaggio spalmabile o mascarpone
200g cioccolato bianco
2 uova
30 g di zucchero
Lavorare i formaggi assieme allo zucchero, unire il cioccolato bianco sciolto e le uova, versare dentro l'anello  con la base di biscotto e infornare a 150° -160° per quaranta minuti circa.
La salsa è una cosa che faccio ad occhio, per cui metto una busta di fruttini surgelati in una casseruola e aggiungo pochissimo zucchero faccio cucinare sino a far evaporare una buona parte dell'acqua e lascio freddare.

sabato 19 gennaio 2013

Roba da...forno a legna




Mi sono sempre chiesta quale potesse essere l'esito dei miei intrugli utilizzando un forno a legna, mi sono sempre chiesta se i miei impasti sarebbero usciti fuori brutti come quelli di tante pizzerie oppure buoni come quelli di poche altre...finalmente qualche tempo fa, presa dal coraggio e dalla voglia di scoprire tutto questo mi decisi a preparare un po' di impasto destinato alla causa "il mio lievito madre funzionerà anche con la pizza tonda?"...la mia preoccupazione era per l'appunto lo sgonfiamento in fase di stesura, e devo dire che questa cosa mi continua a terrorizzare, ogni pizza che viene preparata(perchè non le stendo io) per me è come se fosse l'unica a cui badare per cui capita spesso che mi ritrovi davanti al forno a scongiurare cattive riuscite e conseguenti pessime figure






La squadra di pizzaioli casalinghi che ogni tanto si riunisce in case fornite del suddetto forno, è ben assortita e superefficiente...le volte a cui ho partecipato a tali riunioni, a preparare gli impasti siamo stati in due:io mi sono occupata degli impasti a base di lievito madre, il mio amico Vincenzoinvece, con anni di esperienza alle spalle in questo campo, ha fatto la pizza a lievitazione lunga usando piccolissime quantità di lievito di birra, oltre ad occuparsi della stesura delle pizze. Per completare PIppo ed Ezio, al taglio degli ingredienti e pieni di coraggio anche fautori di pizze...


Mani in pasta con farine Rosignoli



Pane e pizza...cioè quello da cui ho cominciato, ricordo quando nel lontano 2006 lessi per la prima volta del lievito madre su senza panna, e devo dire che quasi subito mi interessai all'argomento cominciando a provare e riprovare impasti e tecniche sino a rasentare quasi la follia, ricordo anche la cura che mettevo nell'accudire il mio lievito,e che per qualche mese il mio unico pensiero fu soltanto farlo stare bene...discorsi un po' fuori dalla ragion comune, ma chi ha un lievito madre da tanti anni sa perfettamente di cosa io stia parlando...insomma diventa quasi uno di famiglia, un bambino a cui badare costantemente :-)



Per la pizza al piatto:
500 g farina per pizza Rosignoli
250 g farina manitoba Rosignoli
250 g farina di semola di grano duro
20 g di sale
50 g di olio evo
300g lievito madre
600 g acqua a temperatura ambiente
mescolare le farine, unire il lievito e l'acqua, aggiungere via via l'olio evo e il sale, riporre tutto in una bowl e lasciare lievitare per 24 ore in frigorifero. Il giorno dopo qualche ora prima di cominciare ad infornare le pizze, rovesciare l'impasto sulla spianatoia infarinata e suddividerlo in 10 pezzi senza impastare, trascorso questo tempo cominciare a stendere le pizze e condirle con quello che più vi piace oppure infornare le pagnotte di impasto lievemente allargate in modo da ottenere le muffolette da tagliare e farcire successivamente alla cottura.